L’itinerario che viene proposto permette di aggirare interamente e senza particolari difficoltà, se non per la sua lunghezza e la presenza di tratti di percorso esposto, il Monte Pelmo e Pelmetto ed il tutto viene ripagato dai panorami che si presenteranno davanti a noi.
Dal Passo Staulanza, mt.1766, si prende il sentiero 472 che ci permette di addentrarci da subito nel bosco e di raggiungere il rifugio Città di Fiume a quota 1918 mt. Ponendo attenzione alle tabelle segnavia situate su palo accanto ad un masso, si seguono le indicazioni per il sentiero nr. 480, attraverso il quale ci permette di raggiungere in breve tempo la forcella Foràta a quota 1977 mt. Qui inizia la parte più dura del percorso, dove un ripido vallone detritico e la presenza di un breve tratto attrezzato che ci aiuta nella progressione, ci permettono di raggiungere i ghiaioni del nevaio della Val d’Arcia, che salendo nello stesso, faticosamente, ci permette di raggiungere la Forcella Val d’Arcia a quota 2476 mt, affacciandosi cosi, sul colossale vallone che precipita verso la Valle del Boite. Dopo aver affrontato con cautela la prima parte della ripida via di discesa, contraddistinta sempre dal segnavia nr.480 e denominato sentiero “Flaibani”, alcuni tratti attrezzati, dove il terreno si presenta più friabile e ci aiutano nella progressione, si raggiunge una forcella da dove possiamo ammirare il vallone Est e il ghiaione che scende verso il rifugio Venezia – De Luca che lo intravediamo in lontananza. La discesa è veloce, passando attraverso le prime rocce dove c’è l’attacco della via normale per la salita al Pelmo, si raggiunge il rifugio Venezia – De Luca a quota 1946 mt. Se si crede, che giunti a questo punto la fine dell’escursione sia vicina, ci sbagliamo, siamo a poco più della metà del nostro percorso, si tratta ora di aggirare il versante Sud del Pelmo e del Pelmetto. Dal rifugio si raggiunge il Passo di Rutorto di quota 1931 mt, s’imbocca il sentiero nr. 472, denominato Anello Zoldano, attraverso vari saliscendi tra radura e mughetti si raggiunge il Col de le Cavaliere, di seguito s’incrocia le indicazioni, dove ci sono le impronte di dinosauro, che se i tempi lo consentono si può compiere una deviazione. Prestando attenzione ad alcuni tratti spesso un po’ fangosi ma attrezzati con passerelle di legno che agevolano il passaggio, la nostra escursione è oramai al termine, e in breve raggiungiamo nuovamente il Passo Staulanza.