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Sentiero dei Castellieri e Rocca di Monfalcone
Data inizio escursione: 26 Gennaio 2025
Data fine escursione:
Difficoltà: E - Escursionistico
Dislivello: 200 mt
Ecuipaggiamento: Normale da montagna, adatto alla stagione, consigliati i bastoncini ed i ramponcini, scarponcini alti.
Carta: Tabacco 47 Carso Triestino e Isontino , scala 1:25.000
Trasporto: Mezzi propri
Responsabili: AE / ONTAM Luciano Favaro - Oriana Nadalini


L’escursione sarà una scoperta delle suggestioni del Carso … tra cielo e mare!

I castellieri sono le più antiche tracce di insediamenti umani nel territorio di Monfalcone, villaggi preistorici risalenti all’età del bronzo e del ferro (dal 1.000 a.c.). La Rocca è una fortificazione eretta da Teodorico nel 490, ora museo archeologico, posta sulla collina alle spalle dell'omonima città, è il vessillo della cittadina dei cantieri sorta ai piedi del Monte Falcone.

Scopriremo i muretti a secco, una caratteristica storica e ambientale del Carso, accanto allo scotano (o foiarola) che è il più diffuso cespuglio del territorio e alla roverella che è un tipo di quercia molto presente nelle antiche foreste carsiche. Si entrerà nel parco tematico della grande guerra tra trinceramenti, postazioni per mitragliatrici e caverne e la suggestiva zona monumentale che commemora il bersagliere Enrico Toti.

Dalle ferite della guerra la speranza per un ‘Europa di pace e fraternità.

 

Da Selce (10 m), frazione di Ronchi dei Legionari, usciti dall’abitato si raggiunge il Sochet e, seguendo il sentiero 78 dei Castellieri, le alture della Gradiscata e della Forcate per raggiungere la Rocca (Monte Falcone, 88 m) in circa 45 minuti.

Proseguendo si incontrano la trincea Joffre e la trincea Cuzzi prima di raggiungere  la Cima di Pietrarossa (la più alta delle alture di Monfalcone a 121 m) e scendere poi alla Sella di Quota E. Toti (85 m). Qui si possono osservare e percorrere le imponenti trincee che fanno parte del Parco Tematico della Grande Guerra.

Per il rientro si seguiranno i sentieri nel bosco, a quote più basse rispetto all’andata, fino ad arrivare al parco delle Mucille (zona umida) e quindi risalire al Sochet.




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