L’escursione che si propone vuole immergerci a 360° nell’atmosfera rurale del medio Friuli, ricca di corsi d’acqua e viali alberati. Scopriremo anche alcuni angoli nascosti e sconosciuti ai più, dove si sono scritte molte pagine interessanti del nostro passato.
L’escursione parte dal centro di Gradiscutta di Varmo. L’abitato presenta testimonianze dell’età del ferro individuate nel 1999, con numerose ceramiche, recuperate miracolosamente dai campi coltivati.
Si percorre ora una strada comunale che lascia sulla sinistra proprio la zona in cui vi erano gli insediamenti preistorici che porta fino all’abitato di Straccis, frazione di Camino al Tagliamento, a ridosso del Grande Fiume. Da lì si segue il suo greto (o se non fosse possibile, una strada intercomunale che corre verso nord, seguendo pari pari il grande corso d’acqua), dove si possono apprezzare gli spazi che l’acqua ha lavorato nei secoli e gli scorci di terre lontane anche diversi chilometri, fino a sbucare nei pressi di Pieve di Rosa. Il sito ha rivelato la sua strategica posizione, in quanto ha donato reperti risalenti a più epoche, a partire dal II secolo a.C.. Qui si trova la Chiesa di Santa Maria, primo edificio di culto voluto dai monaci dell’Abbazia Benedettina di Sesto al Reghena.
Ora ci si dirige nuovamente verso sud, attraversando le incantevoli campagne del medio Friuli. Potremo vedere lungo il nostro percorso esempi di case tipiche del luogo, amorevolmente conservate e ristrutturate. Esse venivano erette con i sassi del fiume Tagliamento, ormai arrotondati dal lungo roteare in acqua e, per le famiglie più abbienti, con i mattoni delle fornaci regionali.
Proseguiremo così verso la fine del nostro percorso, chiudendo ad anello questo viaggio esplorativo attraverso le terre che stanno proprio sulle sponde del nostro amato Grande Fiume. Rientriamo quindi a Gradiscutta costeggiando il vivace torrente Varmo, dalle acque cristalline e dalla vegetazione verdeggiante.