Montereale Valcellina, situato nella provincia di Pordenone, sorge su un terrazzo alluvionale fra il Torrente Cellina, il Monte Spia che saliremo, il Monte Castello e il Monte Fara e costituisce la porta spalancata sulla splendida Valcellina.
Montereale, fino al 1291 denominata Calaresius, è una tra le più importanti località di interesse storico ed archeologico del Friuli Venezia Giulia.
Alcune campagne di scavo hanno documentato la frequentazione del luogo a partire almeno dal X - IX secolo a.C. e la presenza di una torre di avvistamento di epoca romana.
Montereale è anche famosa per essere la terra di Domenico Scandella detto "Menocchio", un mugnaio che in una imprecisata giornata del 1599, fu condannato al rogo dall'Inquisizione e bruciato in Contrada Maggiore a Pordenone per eresia.
Chi gira per i paesi che formano il Comune di Montereale Valcellina (il capoluogo, Grizzo, Malnisio e San Leonardo), coglie novità e storia in ogni angolo grazie ai ben conservati elementi dell'architettura tradizionale.
Attraverso un intreccio di sentieri e mulattiere sono accessibili tutti i cocuzzoli dei monti che proteggono le spalle a Montereale e che offrono suggestivi panorami. La stupenda "stretta" del Cellina, area di tutela ambientale, costituisce un gioiello naturale e dove i resti di un castello, Castrum Montis Regalis risalente al 1200, è testimane di lontani passati.
L'inizio della nostra escursione ha inizio nei pressi del parco Comunale di via Ciotti dove si erige la Torre del Dominu. Oltrepassata, subito sulla destra sale il nostro sentiero contrassegnato con il numero MV01. Inizialmente in dolce pendenza si eleva sopra l'abitato aprendo la nostra vista sui sottostanti magredi del Cellina, poi con decisione affronta le pendici del monte Spia che raggiungeremo in breve tempo vista la sua modesta altezza ( 538 mt).
Dalla cima la visuale è appagante. Sulle cime che attorniano il territorio, sui magredi del Cellina e sulla pianura Friulana. Dopo una breve sosta il nostro itinerario scende lungo il versante opposto per poi deviare a destra portandosi sopra l'invaso del lago formatosi con la diga di Ravedis. Arrivati a una sorta di selletta e attraversata una strada asfaltata, riprenderemo leggermente quota lungo la cresta che porta alla stretta di Ravedis dove troveremo i resti del Castello di Ravedis risalente al 1200 circa. A questo punto con un paio di svolte il sentiero scende verso la stretta per poi deviare decisamente puntando verso la chiusura del nostro anello. L'ultimo tratto, attraversata la statale che conduce a Barcis, si svolgerà all'interno dell'abitato di Montereale Valcellina lungo stradine interne attorniato da muraglie in sassi.